Redattore Sociale del 06.11.2019
Servirà per "dare attuazione a interventi in materia a favore della disabilità finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità". E dar vita al Codice unico. La dotazione 50 milioni di euro per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 300 milioni a decorrere dall'anno 2022.
ROMA. Nuove risorse per le disabilità: nel testo depositato al Senato, istituisce il "Fondo per la disabilità e la non autosufficienza". Ne parla all'articolo 40, dedicato alle "Misure per la disabilità", in cui si precisa la dotazione di questo fondo: 50 milioni di euro per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 300 milioni a decorrere dall'anno 2022.
Obiettivo del fondo, si legge, è "dare attuazione a interventi in materia a favore della disabilità finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali".
Ora, l'attuazione degli interventi si definirà "con appositi provvedimenti normativi, nei limiti delle risorse di cui al primo periodo del presente comma, che costituiscono il relativo limite di spesa".
Il fondo servirà, da quanto si deduce, a dare attuazione a quel "Codice" per la disabilità annunciato e promesso dal premier Conte e dall'allora ministro Fontana, per riordinare la normativa in materia.
"È positivo e importante che il governo pensi a 'un ampio disegno riformatore attorno al tema della disabilità', ma a patto che ci sia un adeguato stanziamento finanziario, perché senza finanziamenti non c'è riforma. C'è solo annuncio e propaganda": così commentava sul suo blog, alcuni mesi fa, Franco Pesaresi (Asp di Jesi), esperto di welfare e in particolare di sanità e assistenza, riferendosi all'approvazione, in Consiglio dei ministri, del disegno di legge delega al governo su "semplificazione e codificazione in materia di disabilità".
Il disegno di legge.
La delega riguarda un ampio ventaglio di tematiche, investendo di fatto ogni ambito della vita delle persone con disabilità e delle politiche in loro favore. Nel dettaglio, si fa riferimento a nove settori d'intervento: definizione della condizione di disabilità; accertamento e certificazione; disciplina dei benefici (individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni in favore delle persone con disabilità; riordino dei criteri e dei requisiti per l'accesso, l'erogazione e la determinazione dei benefici e degli interventi e dei servizi rivolti alla persona con disabilità; riordino dei diversi fondi destinati alla disabilità; sistemi di monitoraggio, verifica e controllo e istituzione di un'Autorità Garante Nazionale dei diritti delle persone con disabilità; promozione della vita indipendente e contrasto dell'esclusione sociale e valorizzazione del ruolo di assistenza svolto dai familiari, con adeguate misure di sostegno; abilitazione e riabilitazione; istruzione e formazione; diritto al lavoro (riordino della disciplina dei congedi parentali per i soggetti che assistono familiari con disabilità; agevolazioni in favore dei datori di lavoro che attivano politiche ed azioni volte a migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti con disabilità o che assistano familiari con disabilità; individuazione di profili professionali riservati a persone con disabilità; revisione della normativa in materia di collocamento mirato); accessibilità e diritto alla mobilità.
di Chiara Ludovisi
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