Il Corriere della Sera del 26.11.2019
In Italia vivono 137mila ciechi e un milione di ipovedenti. Per loro 50mila volumi gratuiti. Come «Vestivamo alla marinara» registrato in persona da Susanna Agnelli.
ROMA. Era il 1975 nel cuore di Roma: una signora si presentò nella sede di via Borgognona e per alcuni giorni, con calma e una voce decisa leggermente segnata da una erre pronunciata, incise sei ore di registrazione. Giacomo Elmi, il capo servizio del Centro nazionale del libro parlato dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, ricorda di lei la semplicità e la riservatezza: «Arrivava in sede, faceva il suo turno di lettura, andava e veniva da sola, senza chiedere nulla a nessuno». Era Susanna Agnelli, che aveva deciso di registrare Vestivamo alla marinara. Di quel suo diario avrebbe venduto 300mila copie, ma per i non vedenti decise di anticipare un audiolibro che volle leggere lei stessa.
Quell’incisione è ancora presente nel prezioso catalogo del Centro nazionale del libro parlato, che offre cinquantamila titoli di ogni genere: dai romanzi al testo della Costituzione, per aiutare i non vedenti nella lettura, nello studio e negli interessi più diversi. Esiste dal 1957, il sito è lponline.uicbs.it, con tutti i titoli e le notizie utili. È un servizio riservato a ciechi e ipovedenti che devono certificare la loro condizione: oggi in Italia le persone riconosciute legalmente non vedenti o ipovedenti dall’Inps sono 137mila, ma la platea delle persone che arrivano a vedere un solo decimo, che leggono a malapena i titoli principali di un giornale, è stimata in oltre un milione di persone.
Spiega con orgoglio il presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Mario Barbuto: «Il nostro servizio è completamente gratuito grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione dallo Stato e a quelle tecniche fornite dall’Unione. Le nostre 107 sedi sul territorio svolgono anche una funzione di distribuzione, integrata oggi dal canale online del Centro per il libro parlato. È un’operazione culturale, si crea una comunità di lettori intorno ai libri. Abbiamo anche una radio, Slash Radio Web, il canale radiofonico dell’Uici, che ogni giorno contribuisce a far conoscere i libri, offre interviste con gli autori e momenti di confronto e discussione a tutta la comunità. D’altronde una inchiesta Doxa di qualche anno fa ha dimostrato che le persone non vedenti sono lettori più forti della media». Nessuna concorrenza col mercato degli audiolibri. «L’evolversi della tecnologia offre nuovi servizi per la lettura - spiega Mario Barbuto - ma si tratta, ed è legittimo, di iniziative commerciali; spesso il software non è totalmente compatibile per le persone non vedenti e soprattutto l’offerta privilegia i titoli di maggior successo e diffusione. Noi facciamo esattamente il contrario, ci mettiamo all’opera anche se un libro particolare è chiesto da un solo non vedente, siamo molto lontani dalle logiche di mercato».
Per spiegarlo ci aiuta la coordinatrice del Centro, Katia Caravello: «Abbiamo registrato una Grammatica della Lingua Sarda Prelatina e moltissimi manuali di studio, compreso La fisica del tacco 12 di Monica Marelli, dove l’autrice dimostra che la Fisica è la scienza più quotidiana che c’è». Per ottenere una registrazione basta contattare telefonicamente o via e mail il Centro per il Libro Parlato (via Borgognona 38, 00187 Roma - 06.69 98 83 60, email lp@uiciechi.it) o una delle sedi dell’Unione. Basta fornire una copia del libro da incidere. Tutto gratuito. I donatori di voce, come Susanna Agnelli, sono migliaia, attori, doppiatori, speaker che offrono un servizio professionale, ma anche semplici volontari. Per diventare «donatore di voce» bastano un computer, un microfono, un buon timbro di voce e passione per la lettura. Chi vuole candidarsi può scrivere a volontarlp@uiciechi.it.
Alcuni scrittori hanno già inciso i loro libri. Dacia Maraini, presente con molti libri in catalogo ha registrato il suo Bagheria. «Penso che sia un’ottima idea. Lo feci diversi anni fa, ma sono ancora contenta. Lavorai una giornata intera, gratuitamente, ma così ho permesso e permetto tutt’ora a chi non ha più gli occhi di leggere i libri ascoltandoli attraverso la voce». Giuseppe Lazzaro Danzuso, giornalista e scrittore, ha prestato il suo inconfondibile accento per incidere il suo Ritorno all’Amarina dove la sicilianità autentica è parte stessa del racconto. «Il fatto che un autore legga il proprio libro - sottolinea Katia Caravello - accresce il suo fascino. E noi siamo a disposizione, per fare la nostra parte dando consulenza e supporto anche agli editori, soprattutto ai piccoli».
Un appello «a tutti gli autori italiani a donare la propria voce per i loro libri, registrandoli» è stato lanciato da Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, per far nascere «una banca delle voci degli autori italiani». «La geniale invenzione del sistema Braille - ricorda Katia Caravello - da circa due secoli consente a chi non vede di leggere e scrivere e ancor oggi rappresenta l’unica via che consente la lettura diretta di un testo. Ma in questi 200 anni al Braille si sono affiancati altri metodi di lettura; si è partiti dalle bobine per arrivare ai file MP3, passando per le musicassette ed i cd, i libri digitali, i libri elettronici. Nel 2020, in occasione del centenario dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti - conclude Katia - una carovana itinerante partirà da Catania il 21 febbraio e arriverà a Milano il 23 marzo, toccando una quindicina di città. Tra le attività più importanti ci sarà il libro parlato, con una cabina di registrazione in ogni tappa». È un appuntamento.
di Paolo Fallai
Nessun commento:
Posta un commento