giovedì 1 ottobre 2020

Enologo cieco dopo un incidente d’auto «La mia riscossa, un vino da premio»

La Provincia di Como del 01/10/2020

Scegliere dagli scaffali di una cantina una buona bottiglia di vino, riconoscendo dall'etichetta da quale azienda agricola proviene, anche se non si può contare sull'uso della vista. È il traguardo che l'Azienda Roccasanta di Perletto in provincia di Cuneo ha raggiunto, introducendo per tutti i suoi vini, che sono e saranno commercializzati nel 2020, un'etichetta in carattere Braille.

L'idea è venuta a Pietro Monti, enologo comasco, che ha voluto coniugare in questa scelta la sua passione per il vino e un'esperienza personale che lo ha portato completamente a re-inventare la propria vita.

«Trovare un senso» Nel 2011 Monti è stato coinvolto in un incidente stradale che gli è costato la perdita della vista. Si è trovato da un momento all'altro cieco, a convivere con una disabilità importante che avrebbe potuto fagocitare anche l'azienda familiare, avviata nelle Langhe nel 2006. «Sono quei momenti in cui devi trovare un senso - racconta oggi l'enologo - un motivo per andare avanti, altrimenti l'alternativa è mollare tutto. Questo stimolo l'ho riscoperto nell'amore per la terra, per il vino e per il mio lavoro che mi appassiona tantissimo e devo dire che le soddisfazioni non sono mancate. Ho sperimentato che anche un cieco può fare del vino e può farlo anche molto bene».

La famiglia Monti era approdata nelle Langhe nel 1995. I genitori di Pietro avevano acquistato la vigna e una casa dove trascorrere le vacanze. Le radici comasche sono ancora forti, due sorelle di Pietro vivono ancora qui.

«Avevo 10 anni la prima volta che ci siamo stati e da subito mi sono innamorato della storia della vite, della sua stagionalità, di come si trasforma l'uva e soprattutto del lavoro all'aria aperta».

Monti, dopo gli studi in agraria, si è laureato in enologia e nel 2006 ha aperto la cantina Roccasanta. «Siamo partiti con 6mila bottiglie, oggi ne produciamo 30mila, esclusivamente da nostre uve, -continua - tra le quali Alte Langhe, Barbera d'Alba, Langhe Dolcetto, Langhe Chardonnay, Langhe Nebbiolo e il pregiato Barolo».

Nel 2018, che questo enologo di non ancora 35 anni avesse le carte giuste per entrare tra i migliori produttori di vino, lo ha capito anche la giuria del concorso internazionale enologico Mondial des vins extremes, dedicato alla viticoltura eroica (una tipologia di coltivazione svolta in condizioni estreme rispetto alla coltivazione tradizionale), che in Valle d'Aosta gli ha assegnato il Cervim futuro 2018. Un riconoscimento importante per un giovane viticoltore che, grazie ad un meraviglioso Langhe Nebbiolo 2016, ha meritato la medaglia d'argento con il punteggio di 85/90.

Il messaggio Ma con la scelta di riprodurre sulle etichette delle proprie bottiglie di vino la scritta Roccasanta in braille, Monti si è spinto ancora oltre, occupandosi non solo della qualità del prodotto, ma anche di una sua insita etica.

«È il primo passo che abbiamo fatto in questa direzione, ma lo sento molto - spiega - Da un lato ha una valenza pratica, permette anche ai ciechi di riconoscere l'azienda che produce quel vino specifico che hanno deciso di gustare. Dall'altro dice che dietro a quella bottiglia c'è il lavoro di una persona disabile che ce l'ha fatta, che nonostante la cecità ha continuato a lavorare al suo sogno. È questo il messaggio che mi piacerebbe condividere».

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