Il Corriere della Sera del 28.05.2019
Presentato da Mario Barbuto, presidente dell’ Unione italiana ciechi l’innovativo progetto per la realizzazione di interventi abilitativi nei campi estivi.
Un progetto per la realizzazione di interventi abilitativi nei campi estivi per i non vedenti è stato presentato dal presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Mario Barbuto, che l’ha definito «una metodologia innovativa da applicare dalla Sicilia alla Lombardia». Si tratta di un vero e proprio Manuale, concepito come uno strumento di lavoro per operatori che tirano fuori le abilità dei disabili per accrescere la loro autonomia e consentire ai non vedenti di imparare a diventare sempre più autonomi.
Attuato in 18 regioni.
Il progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato in 18 Regioni italiane, prevedeva l’elaborazione di una metodologia operativa condivisa e standardizzata per lo sviluppo di interventi abilitativi dedicati alle persone cieche e ipovedenti. L’Uici è l’ente coordinatore dell’iniziativa, che vede la partecipazione di diversi partner tra cui IRIFOR (Istituto di ricerca, formazione e riabilitazione), ANIOMAP (Associazione nazionale istruttori orientamento, mobilità, autonomia personale), CNOP (Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi), FISPIC (Federazione italiana sport paralimpici per ipovedenti e ciechi), ARES (Associazione per il riformismo e la solidarietà), Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-Ciechi e Università di Siena.
La sperimentazione.
Nel corso del progetto - che ha coinvolto 158 non vedenti, 134 ipovedenti e 180 pluri-disabili - sono state prima di tutto sperimentate le linee guida realizzate da un comitato scientifico costituito dai professionisti degli enti partecipanti al progetto, affiancati da un gruppo di undici supervisori, che hanno applicato la metodologia nei 25 campi estivi realizzati da IRIFOR in 18 Regioni italiane. Essi, a loro volta, sono stati affiancati da due esperti: una docente universitaria con esperienza in ricerca sociale nel terzo settore e una pedagogista clinico che hanno curato la redazione del manuale.
Una «rete omogenea».
«Un’iniziativa - ha sottolineato Mario Barbuto - che permetterà la costruzione di una rete omogenea e forte, con scambi e contaminazioni basata su una metodologia innovativa che potrà essere applicata in Sicilia così come in Lombardia applicando le buone pratiche sperimentate. Il progetto - ha aggiunto - risponde peraltro a quella che è la mission di Uici, di consolidare e incentivare le collaborazioni con altri enti e associazioni creando un circolo virtuoso e offrendo alle persone cieche e ipovedenti risposte adeguate e tempestive». Il Manuale d’Autonomia sarà stampato in formato cartaceo, digitale accessibile e nero braille e messo a disposizione di chiunque voglia utilizzarlo per applicare un modello condiviso e sperimentato.
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