Resegone Online del 03/12/2020
Giovedì 3 Dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il progetto “Please touch me. Ad occhi chiusi nel Museo. Percorsi multisensoriali nei musei di Palazzo Belgiojoso” è arrivato alla sua conclusione.
LECCO. Nell’impossibilità di inaugurare i nuovi percorsi multimediali con la presenza del pubblico i nuovi allestimenti sono presentati in anteprima alla stampa e sui social media, accompagnati da un breve video. Per il futuro sono previste l’inaugurazione con il pubblico e giornate dedicate, al fine di accogliere i visitatori ed accompagnarli nella scoperta dei nuovi percorsi.
“Please touch me. Ad occhi chiusi nel Museo” è stato promosso da Eliante Società Cooperativa Onlus, capofila del progetto, e dal Comune di Lecco, con il sostegno della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Como, Lecco, Monza Brianza, Pavia, Sondrio e Varese e con la collaborazione della FAND (Federazione delle Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) Provinciale e dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Consiglio Regionale Lombardo.
Il progetto ha visto la creazione di tre nuovi percorsi museali per ipovedenti e non vedenti nel Polo museale di Palazzo Belgiojoso, non destinati solamente a questa categoria di visitatori, ma per offrire a tutti la possibilità di avvicinarsi al patrimonio culturale archeologico, storico e naturalistico dei nostri musei con modalità nuove, in grado di coinvolgere anche sul piano emozionale. Il progetto è stato cofinanziato da Fondazione Cariplo.
La fruizione delle risorse museali è una parte importante della formazione culturale di ogni individuo. La presenza di disabilità di qualunque genere non dovrebbe mai costituire un ostacolo o essere motivo di esclusione per nessuno. Essere in grado di offrire anche questo livello di approccio è ancor più importante nei confronti delle persone non vedenti o ipovedenti.
Con il progetto Please touch me è stato abbattuto il tabù del “vietato toccare” e la visita diventa, per tutti, un’esperienza multi-sensoriale da fruire non solo con gli occhi ma anche toccando direttamente alcuni degli oggetti esposti. I nuovi percorsi espositivi all’interno dei tre musei di Palazzo Belgiojoso (Archeologico, Storico e di Storia Naturale), infatti, sono stati pensati per rendere accessibile l’invisibile, coinvolgendo le persone con disabilità visive, e non solo, nella conoscenza diretta dei reperti conservati.
Nella realizzazione del progetto sono state integrate le giuste esigenze di tutela del patrimonio con l’offerta di esperienze basate sull’uso del tatto.
Si tratta di una proposta innovativa, che ha previsto l’interazione e l’integrazione di diverse professionalità e tecnologie, da quelle artistiche, dell’archeologia sperimentale e della linguistica applicata alle disabilità, fino a quelle multimediali, contribuendo alla formazione di una comunità culturale sempre più ampia e partecipe alla vita del museo. È il tatto il senso protagonista di questo nuovo allestimento: un senso che permette di conoscere nel dettaglio ogni singolo elemento di un oggetto (i materiali, la tecnica di lavorazione, l’aspetto esteriore…), di sentirlo e di sperimentarlo.
L’itinerario è pienamente integrato coi percorsi espositivi di ciascun museo e ne è diventato una componente imprescindibile. È costituito da diverse postazioni, studiate per favorire l’approccio autonomo del visitatore ai contenuti, tramite didascalie in rilievo, fedeli riproduzioni e pezzi originali: reperti lapidei, oggetti d’uso comune e militaria, esemplari di fauna locale ed esotica.
Ulteriori informazioni su i reperti originali e il loro aspetto esteriore, come anche la segnaletica orientativa, sono state riprodotte su schede tattili e didascalie in braille. Nel Museo di Storia Naturale sono state progettate e realizzate anche tre postazioni tattili e sonore, dedicate alla conoscenza ludica e interattiva dei mammiferi, degli uccelli italiani ed esotici tramite i loro richiami.
Ogni postazione tattile è dotata di un segnalatore elettronico, che attiva audio-descrizioni - in italiano e/o inglese - sulla singola sala museale e sugli elementi esposti. Questa coinvolgente opportunità è resa possibile grazie a un riproduttore appositamente progettato, che verrà consegnato ad ogni visitatore. Per tutti, e in particolare per i visitatori con altri tipi di disabilità, è stata creata un’applicazione caricata su tablet a disposizione degli interessati, con testi in italiano e inglese corredati da immagini, che sarà comunque un utile strumento sostitutivo delle tradizionali audioguide.
Il progetto è stato curato dalla cooperativa Eliante, che con proprio personale è referente scientifico dei dei musei archeologico e naturalistico, e dalla Direzione del SiMUL.
Mauro Belardi - Presidente Cooperativa Eliante onlus
L’attenzione al tema dell’inclusione è un impegno che la nostra Cooperativa ha consolidato nel tempo con la realizzazione di percorsi per la fruizione dei luoghi da parte delle persone con disabilità. Nei musei di Palazzo Belgiojoso, dove s’intrecciano elementi legati alla natura e alla storia antica e recente, abbiamo concentrato i nostri sforzi per promuovere una fruizione non solo estetica, legata esclusivamente alla vista e possibile solo per i vedenti. Abbiamo quindi cercato di creare un’alleanza tra ciò che è speciale e ciò che è normale, con nuove esperienze che rispondono alle esigenze di fruizione dei beni museali da parte dei non vedenti. La fruizione di un’opera diventa così un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, e che permette a tutti i visitatori di scoprire che, oltre a quella visiva, esistono altre dimensioni sensoriali. Nel museo il visitatore è un “attore”, una persona che interagisce con gli allestimenti attraverso tutti i sensi.
Simona Piazza - Vice sindaco e Assessore a Cultura e coesione sociale
È con molta soddisfazione che annunciamo il completamento di una proposta innovativa per il territorio, che trova spazio in un progetto dell’amministrazione comunale atto a rendere sempre più inclusivi e dunque fruibili al pubblico i contenuti conservati ed esposti presso i poli museali cittadini.
Si tratta di una proposta e di un percorso che migliorano l’offerta delle nostre collezioni museali e ne amplificano le potenzialità, anche attraverso una messa in rete delle nostre risorse che consente, con delle installazioni che troveranno spazio in città in occasione della vera e propria apertura al pubblico dell'esposizione, un'ulteriore promozione di quanto il nostro Sistema Museale Urbano ha da offrire.
Enrico Rossi - Membro della Commissione Centrale di Beneficenza per la provincia di Lecco
Il progetto Please touch me si pone l’obiettivo di tutelare le categorie più fragili, poiché il grado di civiltà di una comunità si misura anche dall’attenzione che questa riserva alle persone che hanno maggiormente bisogno, oltre alla cura e alla salvaguardia dei beni comuni per accrescere il capitale sociale del territorio. Inoltre questa iniziativa ha una progettualità in grado di autorigenerarsi: Fondazione Cariplo desidera infatti avviare progetti che siano in grado di generare effetti anche in futuro e che il territorio faccia propri sviluppandoli nel tempo, perché il contributo non sia una beneficienza ma il seme di un frutto destinato a crescere.
Giuseppe Stolfi - Soprintendente - Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.
Il progetto di cui presentiamo la realizzazione è frutto di una rinnovata sensibilità da parte dei Musei italiani per forme di valorizzazione inclusiva che consentano a chiunque, senza distinzioni, di poter fruire del patrimonio culturale, assicurando la concreta attuazione del diritto di accesso per tutti alla cultura come indicato nell’art. 12 della Convenzione di Faro del 2013 sull'eredità culturale.
Nel caso dei Musei del SiMUL, le scelte progettuali sono state traversali rispetto alle diverse collezioni ospitate in Palazzo Belgiojoso in modo da consentire, attraverso una selezione dei beni attenta da una parte alla conservazione e dall’altra all’offerta di informazioni, nuove forme di fruizione di beni di natura differente ma che concorrono a raccontare la storia dell’umanità e del suo ambiente. La possibilità di interagire in modo multisensoriale con beni normalmente fruibili solo con la vista non solo va incontro alle esigenze di quanti hanno deficit sensoriali, ma anche arricchisce l’esperienza di visita di ogni visitatore.
Nicola Stilla - Consigliere nazionale UICI
Fino a qualche decennio fa, l’arte era quasi esclusa se non per piccole cose di tipo monumentale che ci veniva concesso di “toccare”! E comunque in rarissime eccezioni, legate più alla buona volontà delle guide o dei responsabili dei siti museali. Negli ultimi dieci o venti anni, per fortuna, qualcosa è cambiato o sta cambiando. Sono nate molte esperienze che hanno permesso anche alle persone non vedenti di potersi avvicinare maggiormente all’arte ed abbiamo anche notato che l’atteggiamento dei responsabili dei siti museali si è modificato individuando metodiche e ausili che hanno favorito l’accesso all’arte. Anche questa iniziativa, come altre sul territorio di Lecco, ci consentirà di fruire in maniera autonoma del patrimonio artistico del nostro “bel Paese”. Oggi disponiamo di tecnologie e metodi che possono assicurare alle persone non vedenti ed ipovedenti di poter “gustare” delle bellezze di tutto il nostro patrimonio culturale e proseguire sulla strada di una reale inclusione non solo scolastica e lavorativa ma anche culturale. Auspico che il moltiplicarsi di iniziative come questa possano favorire ed accelerare questo processo culturale ed esprimo vivo apprezzamento per il lavoro portato avanti e riconoscenza ai promotori per aver pensato alla fruibilità del museo anche per le persone non vedenti ed ipovedenti.
Silvano Stefanoni - Presidente FAND Provinciale
Con soddisfazione in qualità di Presidente FAND provinciale ho visto crescere questo progetto dal primo momento come voglia di offrire a chi non vede le collezioni di Palazzo Belgiojoso in un percorso museale inclusivo. Successivamente ho condiviso la sua attuazione in una fruibilità anche per le persone con disabilità sensoriale, offrendo ai sordi, di conoscere in autonomia tutti gli spazi con tablet descrittivi i vari reperti, che qui richiamano la storia, l’archeologia e le scienze naturali di questo territorio e non solo. Sono sicuro che i continui progressi tecnologici e la grande sensibilità di chi fin qui hanno lavorato alla realizzazione di questo percorso, potranno in un futuro, che speriamo non molto lontano, renderlo accogliente ed ospitante per tutte le persone con disabilità in un’ottica di museo da vivere e non solo visitare in condivisione con tutta la collettività.
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