lunedì 8 aprile 2019

Chiara, Irene e Diego. L'atletica nel segno dell'inclusione

Il Cittadino del 06.04.2019

MONZA. Due atleti non vedenti e una guida ai campionati italiani indoor. Un'intesa perfetta nata giorno dopo giorno, sulla pista della "Forti e Liberi" di Monza dove si allenano solo una volta alla settimana. E una sincronia, scoperta per obbligo solamente pochi giorni fa, che funziona a meraviglia. Chiara Verzolla è una dolce e determinata monzese di 13 anni, che frequenta la scuola media Zucchi. È non vedente e i suoi occhi, in pista, sono quelli di Irene Bellapianta, 18enne di Nova Milanese. L'intesa le ha condotte la scorsa settimana ai Campionati italiani indoor di atletica ad Ancona, dove, di fatto al loro debutto in una gara di alto livello, hanno subito conquistato una medaglia d'argento nei 60 metri della categoria T12 (ipovedenti gravi). E pensare che così, come ad Ancona, loro non avevano mai corso: «I giudici - spiega Chiara - ci hanno obbligate a correre con il cordino. Non lo avevamo mai fatto; in allenamento Irene mi sta accanto e mi segue, punto e basta. Quindi abbiamo avuto paura di non farcela, di non correre coordinate». Ma poi tutto è stato naturale. E il secondo posto sul podio è arrivato con grande gioia per tutti e per la società Asd FreeMoving, che ha fatto incontrare Chiara e Irene e si impegna per offrire occasioni di sport e inclusione a tante altre persone non vedenti. Irene, la guida, è al quarto anno della scuola "King" di Muggiò. Proprio grazie all'istituto superiore ha conosciuto l'Unione ciechi di Monza e Brianza, dove con altri compagni ha trascorso un periodo di alternanza scuola-lavoro. Luca Aronica, presidente non vedente dell'Unione, è stato ben più di una guida per gli studenti. Con la compagna ipovedente Antonella Inga, Aronica ha fondato Freemoving nel 2016. Ed è stata la sua determinazione a portare la studentessa, una volta terminato il periodo di alternanza, a iniziare un cammino come volontaria nella società sportiva. Qui, l'incontro con Chiara, grazie anche all'allenatrice Giulia Gargantini: ogni sabato pomeriggio Irene prende l'autobus da Nova e arriva a Monza, per affiancare Chiara. Un'armonia che è segno distintivo dell'intera società con atleti non vedenti dai 6 agli 84 anni. Alchimia unica che ha catapultato anche Diego Levato, 13 anni di Macherio, ad Ancona. Il ragazzo, che frequenta la terza media alla Bareggia di Lissone, è sceso in pista come Chiara sui 60 metri. «Con grande emozione - racconta - Quando ho sentito il primo sparo e mi sono preparato ai blocchi, ho percepito il tifo dagli spalti e il cuore batteva forte. Poi, sono partito e in un attimo mi sono ritrovato all'arrivo». La medaglia non è arrivata, ma la prova è servita per fare capire che c'è stoffa da vendere. Diego corre senza guida. Anche perché non è facile trovare qualcuno che possa stare al suo ritmo. Gambe chilometriche, voglia di fare e caparbietà, lo porteranno lontano. Mamma Doriana gli è accanto, orgogliosa: «Questi ragazzi si sono messi in gioco senza riserve. Non è da tutti».

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