La Stampa del 29.04.2019
Alessia Refolo, campionessa di arrampicata e sci nautico, non vedente per un neuroblastoma infantile, ha scritto un libro sulle sue sfide "Ho raccontato le mie sfaccettature e pubblicarle è stato come vincere un oro mondiale. La fase più difficile, far emergere le emozioni negative".
Una vita da romanzo. È quella di Alessia Refolo, vera e propria Wonder Woman eporediese che non si è fatta frenare dalla sua disabilità visiva e ne ha fatto, invece, un motivo d'orgoglio, dimostrando tutto quello ciò di cui è capace anche senza fare affidamento sugli occhi. I farmaci che le furono somministrati per curare un neuroblastoma infantile hanno danneggiato irreparabilmente retina e nervo ottico sin da quando aveva 18 mesi. Da una sfumatura d'ombre poi, Alessia è passata al buio completo cinque anni fa, quando ha perso completamente la vista.
Ma non si è persa d'animo. La ventottenne piemontese ha sempre amato le sfide: dall'equitazione è passata all'arrampicata, in cui ha conquistato persino l'oro iridato di categoria nel 2014 in Spagna e in seguito allo sci nautico, laureandosi campionessa europea. Nello sport non ha mai tradito la sua femminilità: «Barbie Climber» e «Barbie Skier» sono stati i soprannomi che l'hanno accompagnata in queste due avventure che ne hanno forgiato il carattere e inserite nel libro «Se vuoi, puoi - Una vita al di là del buio», volume di 264 pagine edito da Hever. Anche questa è stata una piccola grande impresa perché per scriverlo e pubblicarlo ha impiegato appena 6 mesi.
«Il mio editore mi ha fatto i complimenti perché non aveva mai visto un libro scritto, corretto e stampato in 6 mesi. Era così colpito che ha contato i 182 giorni che ho impiegato - racconta Alessia -. Mi sono sempre detta che l'avrei fatto e presto mi sono accorta che se mi mettevo d'impegno, avrei potuto realizzarlo in un breve periodo. L'ho fatto nei ritagli di tempo dal lavoro (è impiegata in banca, ndr) e in un mese era pronto per gli ultimi ritocchi. Per scrivere, mi basta qualunque computer con un sintetizzatore vocale, perché io conosco la tastiera a memoria: l'ho scritto da sola, loro hanno sistemato soltanto ortografia e punteggiatura, senza modificare la struttura».
Non un'autobiografia, ma un romanzo, che rivela tutti i lati di Alessia, non solo quelli di superdonna. «Ho scelto questo format perché ho cercato di raccontare tutte le mie sfaccettature, dalle sfide sportive a quelle contro la cecità, tramite dialoghi della quotidianità e flashback, prendendomi qualche licenza di modificare qualche dettaglio della mia vita per rendere più appassionante il libro - aggiunge Alessia -. È stata una soddisfazione enorme vederlo finito, come vincere un oro mondiale. Il passaggio più difficile è stato far emergere le emozioni negative, che di solito per autodifesa ho sempre cercato di nascondere». Il prossimo 12 maggio lo presenterà al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Per qualche tempo ha messo lo sport da parte, ma nuove sfide sono all'orizzonte. «Ho sempre seguito il cuore e mi è sempre piaciuto cambiare. Non so ancora quale sarà la prossima disciplina in cui mi cimenterò. Ad esempio, mi piacerebbe lo sci di fondo, ma il freddo mi blocca. Staremo a vedere».
Dopo Barbie Climber e Barbie Skier, le toccherà aggiungere un nuovo capitolo.
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