Avvenire del 21.04.2019
MONTEGIORGIO. Il tappeto che ti cambia la vita. Succede a Montegiorgio, nel Fermano, dove Ilaria, 22 anni, non vedente con problemi di autismo, ha ritrovato autonomia e voglia di vivere grazie alla sensibilità e all'intuizione del suo insegnante di sostegno, nel "Liceo Enrico Medi" che fa parte del Polo scolastico "Carlo Urbani".
Fino a pochi mesi fa i volontari accompagnavano Ilaria a braccia nella sua aula, al primo piano dell'edificio scolastico. Poi il professor Enrico Pompili Pagliari, studiando le attitudini della ragazza, ha pensato di realizzare una guida in erba sintetica, ancorata con il velcro al pavimento per evitare scivolamenti. Un percorso verde, un tappeto di 80 metri: è stata la svolta. Ilaria, alunna del quarto anno, già si era avvantaggiata l'anno scorso usando il bastone. «Abbiamo visto - spiega il docente - che lei riusciva a riconoscere il tappeto esterno, già esistente. Questo dettaglio mi ha fatto pensare di replicare l'espediente dentro l'istituto. Non è stato facile, qui si lavora a costo zero. Io passo diciotto ore a settimana con Ilaria. Poi, il pomeriggio, arriva un'altra assistente, l'unico costo riconosciuto dallo Stato. Per il tappeto abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e combattere contro la burocrazia. Intanto cercavamo i fondi per comprarlo: sono arrivate decine di email, finché una ditta bergamasca si è detta disponibile a offrire l'erba sintetica». Un calzaturificio della zona, invece, ha fornito il velcro. «Il compito del docente di sostegno - spiega il dirigente, Roberto Vespasiani - non è solo quello di dare un supporto ma soprattutto di sviluppare e accrescere le possibilità di autonomia dell'alunno » . E questo è accaduto nel caso di Ilaria.
La presidente della Provincia, Moira Canigola, ha agevolato il progetto ma si è anche impegnata a diffondere questa buona pratica nelle altre scuole del territorio.
Pompili Pagliari è stupito della velocità di apprendimento dell'alunna e anche la mamma, Mariella, a casa ha verificato progressi straordinari, in termini di consapevo-lezza, autonomia, sicurezza personale nei movimenti e nella vita di ogni giorno. Ilaria ha il suo bagno, che riconosce attraverso un fiore di carta in rilievo, poi c'è l'aula, riconoscibile con una matita attaccata con lo scotch e infine il suo banco. «Una nota di merito - aggiunge la vice dirigente dell'istituto, Vermiglia Concetti - va ai suoi compagni di classe che sono una risorsa incredibile nel cammino di integrazione e superamento delle barriere».
di Vincenzo Varagona
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