La Repubblica del 31-10-2018
Monumenti in scala con descrizioni in braille, percorsi facilitati per non vedenti e disabili. Da Modena a Comacchio, da Reggio Emilia all'Appennino, guida al turismo per tutti.
MODENA. Da Modena a Comacchio, dall’Appennino a Reggio Emilia, il turismo in Emilia Romagna è sempre più senza barriere, per permettere alle persone con disabilità di godere a pieno di arte, cultura e natura della regione. Prima meta accessibile Modena, dove il Duomo, la Ghirlandina e Piazza Grande sono “a portata di mano” per i non vedenti e gli ipovedenti. Al piano terra del Municipio è infatti stato allestito un grande plastico tattile raffigurante i tre beni del centro storico della città dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco. per consentire ai diversamente abili di cogliere con gli altri sensi l’unicità del sito romanico. Il percorso, accompagnato da didascalie in nero e in braille, si compone di due sculture in scala 1:1 del Duomo e due della Ghirlandina, realizzate in 3D, con un campione della stessa pietra con cui sono state scolpite.
A fianco è collocato un modello in scala 1:200 dell’intero Sito Unesco, con i profili degli edifici che si affacciano sulla piazza, ispezionabile all’interno e scomponibile in più parti, realizzato in resina sempre con stampa 3D. Completano il percorso tattile le riproduzioni realizzate in scala 1:1 di alcuni elementi scultorei: due mensole, una formella figurata e un semi-capitello. A Reggio Emilia, Palazzo Magnani si preoccupa di permettere a tutti di conoscere ed apprezzare l’arte informale. In occasione della mostra “Jean Dubuffet, l’arte in gioco. Materia e spirito 1943 – 1985”, che inaugura l’11 novembre, il percorso espositivo sarà arricchito dalla tridimensionalizzazione di alcuni lavori del pittore e scultore francese e da soluzioni idonee ad una fruizione delle opere secondo modalità facilitate, nella convinzione che l’arte sia via di accesso privilegiata al benessere di tutte le persone. L’iniziativa rientra nel Progetto Reggio Emilia città senza barriere, che entro il 2019 punta a superare le barriere architettoniche, ma anche mentali ed etiche, della città, per fare di Reggio un comune pilota in Italia e Europa in questa battaglia di civiltà. La retrospettiva di Palazzo Magnani dedicata a uno dei principali esponenti dell’Informale europeo esporrà 140 opere tra dipinti, disegni, grafiche, sculture, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali provenienti da musei e collezioni private di Francia, Svizzera, Austria e Italia, oltre a un nucleo di 30 lavori di protagonisti storici dell’art brut. Comacchio, conosciuta anche come la “piccola Venezia” emiliana ha messo a punto per i suoi visitatori con disabilità la guida Comacchio una destinazione per tutti.
Oltre a contenere una mappa dei percorsi accessibili per le persone con disabilità motorie (completa di indicazione dei parcheggi dedicati), che permettono di scoprire il fascino di canali e ponti in tutta tranquillità, propone un percorso culturale tra i monumenti della città e un itinerario naturalistico e ambientale, oltre all’elenco degli alberghi senza barriere. Anche alcune delle barche utilizzate per la visita alle affascinanti Valli di Comacchio sono accessibili a chi utilizza carrozzine manuali, mentre l’approdo ai tipici Casoni per la pesca all’anguilla, che presenta qualche difficoltà, è agevolato grazie all’aiuto di personale specializzato. Dalla laguna ai monti. All’insegna dello slogan “in montagna siamo tutti uguali”, Appennino Slow ha messo a punto un progetto che consente a non vedenti ed ipovedenti di vivere l’esperienza unica di un trekking di 8 giorni a piedi, lungo i 130 km tra Bologna e Firenze della Via degli Dei, percorso che ricalca gli antichi itinerari etruschi e romani tra l’Emilia e Toscana. Si parte da piazza Maggiore a Bologna in gruppi composti da un minimo di 8 persone e da 1 guida professionista, affiancata da 4 accompagnatori adeguatamente formati, per garantire la massima sicurezza a tutti i partecipanti, e si arriva a Firenze, in piazza della Signoria passando attraverso l'Appennino Tosco Emiliano.
di Giuseppe Ortolano
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