Il Resto del Carlino del 28/11/2020
APECCHIO. «Se me lo avessero detto tre o quattro anni fa non avrei creduto che era possibile fare quello che faccio ora e questo grazie a Quasar, il suo arrivo è stata una rinascita». È la storia di Daniele Carnevali 46 anni, di Apecchio, cieco dall'età di 28 a causa di una malattia congenita (Glaucoma Malformativo Congenito). «Tra di noi - racconta Daniele del suo cane guida Quasar - si è instaurato un legame affettivo che va al di là della necessità e non potrei mai pensare di stare senza Quasar. Ho avuto altri cani da compagnia prima di lui e li ho amati tutti moltissimo, non riesco ad ammettere nessun tipo di maltrattamento verso queste creature meravigliose e verso qualsiasi tipo di animale. L'arrivo di Quasar mi ha dato la possibilità di muovermi autonomamente non solo nella quotidianità del mio paese ma anche al di fuori di esso. A giugno sono stato una settimana a Lecce da un mio amico e con esso un anno fa siamo stati in Svizzera una settimana, fermandoci poi al ritorno a Bergamo per tre giorni, sempre in autonomia». «Riesco tranquillamente a muovermi utilizzando treni e mezzi pubblici da solo, cosa che prima era impensabile- continua il racconto di Daniele- chiaramente Quasar è diventato un altro membro della famiglia, mia moglie e mia figlia si sono innamorate di lui a prima vista e viviamo tutti in simbiosi. Devo dire che è stato subito ben voluto anche dagli abitanti del paese e adesso quando andiamo a fare la spesa passa a fare un saluto a tutti i commercianti sperando di rimediare una coccola e magari anche un bocconcino». Daniele, come è nato l'interesse per il cane? «Dopo 13 anni di cecità nei quali la mia mobilità dipendeva dal bastone bianco o accompagnato da un vedente, ho conosciuto alcune persone che utilizzavano il cane guida per muoversi, incuriosito e spronato da mia moglie ho approfondito l'argomento. Dopo aver contattato la scuola cani guida Lions di Limbiate, ho compilato un modulo da loro inviatomi per la richiesta del cane. Circa due mesi dopo c'è stata la mia prima visita alla scuola, sono stato accolto in una struttura apposita, sono rimasto li per due giorni durante i quali ho avuto un colloquio con uno psicologo e con gli istruttori dei cani per verificare la mia idoneità psico-fisica. Ho avuto anche il piacere di fare una passeggiata di prova con un cane in addestramento accompagnato dall'istruttore. È stata un'esperienza davvero emozionante. Circa 15 giorni dopo è arrivata l'accettazione della mia domanda. Durante l'anno di attesa, ho intrapreso un corso di orientamento e mobilità per l'autonomia personale che è strutturato per l'apprendimento alla mobilità autonoma. Sono stato seguito dalla dottoressa Emanuela Storani, unica figura professionale riconosciuta in questo ambito per la Regione Marche. Dopo circa un anno e mezzo sono stato chiamato dall'istruttore Roberto Ciribelli che mi comunicava che c'era un cane disponibile idoneo per me. Carico di emozioni e tante aspettative sono partito di nuovo per Limbiate dove finalmente ho incontrato il mio amore pelosone Quasar, un bel esemplare di Flat Coated Retriever. Durante la settimana di permanenza presso il centro, io e Quasar abbiamo cominciato a muovere i primi passi insieme, da lì in poi siamo diventati inseparabili». Quali sono le competenze di un cane guida? «Il cane guida è istruito per accompagnare in sicurezza il non vedente, per ottenere questo risultato si impongono al cane 30 comandi in lingua tedesca. Alcune delle competenze sono: girare a destra o a sinistra, trovare le strisce pedonali, trovare le scale, trovare la porta per entrare e uscire da un luogo, camminare evitando gli ostacoli mobili e fissi, trovare un posto dove sedersi, il cestino dei rifiuti ecc. Quando si incontra un non vedente con il cane tenuto per il maniglione significa che il cane sta lavorando, sarebbe opportuno non distrarre il cane in nessun modo se si vuol prestare aiuto è sempre bene rivolgersi verbalmente al non vedente. Ringrazio la scuola Cani Guida di Limbiate e l'associazione Lions di Ancona per avermi donato Quasar, Roberto e Michele per averlo istruito, infine ma non ultima, ringrazio mia moglie che con il suo amore e la sua pazienza mi è stata vicina e mi ha accompagnato in tutte queste avventure».
di Amedeo Pisciolini
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