Corriere della Sera del 31/10/2021
ROMA. A volte le storie, anche quelle più complesse, hanno un lieto fine. Come nel caso della vicenda di Gaia Padovani, la prima non vedente laureata in Medicina in Italia, a cui il ministero dell'Università e della ricerca voleva far ripetere il test di ammissione alla scuola di specializzazione in Psichiatria.
Queste tutte le tappe della vicenda: nel 2018 Gaia si laurea in medicina alla Sapienza di Roma. È la prima persona non vedente in tutto il Paese a raggiungere questo importante traguardo. L'anno successivo tenta il test d'ingresso per la specializzazione, ma non riesce a superarlo. Allora si rivolge al Tar del Lazio che decide comunque la sua ammissione a Psichiatria. «Non era un esame sostenibile alla pari -- aveva spiegato Gaia --. C'è stato bisogno di un tutor competente che leggesse, e rileggesse se necessario o se il testo era particolarmente lungo e complesso, 140 domande a risposta multipla. Uno sforzo incredibile per me. Mi sono affaticata molto. E poi c'erano anche cinque o sei tra immagini e grafici per me impossibili da fare, descriverle non poteva bastare. Come si può distinguere una lesione dermatologica in base a una descrizione altrui? Quindi quelle le ho saltate e ho perso punteggio. Avevo chiesto al ministero di sostituirle, mi è stato risposto che non era opportuno».
Da allora, sono passati due anni: Gaia frequenta regolarmente i corsi e da qualche mese lavora in Day hospital come in reparto al Policlinico Umberto I.
A metà ottobre la doccia fredda: il Miur chiede che Gaia ripeta la prova e fissa la data al 4 novembre. «Non ci sono le condizioni e la tempistica», aveva protestato lei. «In 20 giorni non si può preparare un esame fatto da 20 materie tra cliniche e chirurgiche. Nel 2019 avevo dedicato quattro mesi allo studio».
E ora arriva il capitolo finale della storia: la pronuncia del Consiglio di Stato che ha sciolto la riserva e ha sospeso la sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio che aveva ordinato la ripetizione della prova. «Il Consiglio di Stato, con ordinanza motivata -- ha spiegato il legale di Gaia, l'avvocato Michele Bonetti -- oltre a sospendere la sentenza del Tar ha sottolineato il rischio di dover interrompere il proficuo percorso di studi della dottoressa Padovani, auspicando una rivalutazione complessiva della posizione dell'interessata».
La speranza dell'avvocato Bonetti è «che il giudizio non prosegua nella naturale fase di merito calendarizzata già per l'anno prossimo e che le istituzioni si facciano carico di questa situazione sanando la posizione della ricorrente. È stato affermato il diritto allo studio e il diritto al lavoro, costituzionalmente garantiti». ha aggiunto il legale.
di Clarida Salvatori
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