giovedì 14 ottobre 2021

Un trekking sull’Appenino Bolognese adatto anche ai non vedenti

Action Magazine del 14/10/2021

Quattro giorni sui sentieri dell’Appenino Bolognese, tra natura e antichi borghi. Ce lo racconta la nostra Giusi Parisi, non vedente.

Un trekking davvero inclusivo, quello sull’Appennino bolognese a cui ho partecipato. Un percorso della durata di quattro giorni, organizzato dall’associazione di promozione sociale La Girobussola, in collaborazione con il tour operator Viaggi e Miraggi. L’itinerario, da Marzabotto a Riola, è stato pensato per essere accessibile a persone con disabilità visiva come me, ma naturalmente è consigliato a tutte le gambe, anche a quelle non particolarmente allenate.

Vi ho raccontato di recente della mia escursione “adattata” sul Monte Caio, nel Parmigiano. Adesso vi parlerò di un’altra bella esperienza esperienza di trekking del tutto accessibile a chi – come me – è non vedente.

Partiamo da Marzabotto, piccola cittadina che conserva un prestigioso patrimonio culturale, risalente al periodo etrusco. Prima tappa del percorso è proprio il museo etrusco, dove purtroppo abbiamo la possibilità di toccare appena un paio di oggetti. La situazione migliora all’interno del parco che circonda il museo, costruito esattamente dove sorgeva l’antica città di Kainua, di cui si possono ammirare i pochi resti dell’acropoli e della necropoli, poco fuori le rovine della porta della città.

Il primo giorno il pranzo è velocissimo, e ci mettiamo subito in cammino per raggiungere il parco del Monte Sole. Costeggiamo per un tratto il fiume Reno, per poi attraversarlo e immetterci nei boschi. Il sentiero, all’inizio abbastanza dolce, ci accoglie fra equiseti (o code di cavallo), alberi di nocciolo e noci. Raggiungiamo il borgo di Sperticano, dove ci fermiamo solo per una breve sosta.

Da qui infatti inizia la parte più impegnativa della giornata. Dopo un altro breve tratto facile, imbocchiamo il cosiddetto “sentiero del postino”, che con una discreta pendenza ci porta sulla sella fra il Monte Sole e il Monte Caprara, dopo aver aggirato il monte Abelle. Siamo ormai nel cuore del parco del Monte Sole, e dopo aver percorso circa 8 km e un dislivello di 500 metri ci fermiamo al rifugio del Poggiolo, dove ceniamo e alloggiamo.

Il nostro trekking per non vedenti sulle tracce della storia

Il mattino seguente lo dedichiamo interamente alla memoria della strage del 1944, compiuta ad opera dei nazisti. Raggiungiamo la Scuola di Pace Monte Sole , dove ripercorriamo la storia di quel periodo.

Dopo aver esplorato la mappa tattile del parco, con Stefano (la nostra guida) ci rechiamo di persona nei luoghi in cui sono avvenute le stragi. Tra questi il cimitero di Casaglia, dove è ancora presente una croce di ferro forata dai proiettili della mitragliatrice piazzata dai nazisti. Ascoltiamo, ognuno preso dalle proprie emozioni, la lettura di uno stralcio del racconto di una sopravvissuta. Dopo riflessioni e dibattiti, ci spostiamo al vicino monastero dei monaci Dossettiani, che ci coinvolgono nella loro preghiera delle 12:30.

Poco dopo pranzo, ci incamminiamo per raggiungere il borgo di Grizzana Morandi. Ci aspettano altri tratti in salita, circondati stavolta da pini, pini silvestri, castagni… Percorriamo dunque il crinale tra la valle del Reno e la valle del Setta, sorvolati di tanto in tanto da qualche rapace. Lungo il sentiero incontriamo anche un salice monumentale, albero molto raro in zona.

Dopo aver aggirato il monte Termine, raggiungiamo il nostro punto di ristoro all’interno del borgo, dopo un percorso di circa 10 km con 500 metri di dislivello.

Terzo giorno di trekking, destinazione Riola

Il programma del terzo giorno prevede circa 16 km di cammino per raggiungere Riola, nella valle del Reno. Ci incamminiamo dunque verso il monte Stanco, percorrendo in parte strada asfaltata e in parte boschi, dove ammiriamo fra la flora alcune querce, cerri, erica e ginepro. Una breve sosta nel piccolo borgo di Collina.

Riprendiamo quindi il cammino, dirigendoci verso il parco di Montovolo, diventata oasi WWF grazie al suo particolare microclima. Attraversiamo poi il crinale tra monte Vigese e Montovolo, da cui ad un certo punto – come ci descrivono le guide – si può ammirare il monte di Corno alle Scale, una delle cime più alte dell’Appennino tosco-emiliano.

Continuando a scendere e aggirando Montovolo, ci fermiamo nel cinquecentesco borgo de La Scola, caratterizzato da stretti viottoli, case-torri e altre antiche architetture. Qui il tempo sembra davvero essersi fermato. La giornata si conclude scendendo lungo il torrente Limentra per raggiungere Riola, la nostra destinazione finale.

Una giornata dedicata alla cultura

L’ultimo giorno è dedicato interamente alla cultura. Visitiamo infatti l’eccentrica Rocchetta Mattei, una specie di castello delle fiabe posizionato tra i boschi dell’Appennino. Scopriamo alcuni pezzi d’arte toccandoli con le mani, così come particolari decorazioni presenti nel palazzo.

Subito dopo ci rechiamo alla vicina chiesa di Santa Maria Assunta, l’unica opera dell’architetto finlandese Alvar Aalto presente in Italia. Grazie alle mappe tattili e ai plastici, riusciamo ad avere un’idea della particolarità dei monumenti.

Poco dopo pranzo, è tempo di salutare i miei compagni di viaggio e le guide, che ringrazio per l’avventura vissuta insieme. I ringraziamenti vanno naturalmente anche al tour operator Viaggi e Miraggi, che probabilmente inserirà l’itinerario fra le sue proposte, e alla chiesa Valdese, finanziatrice del progetto.

di Giusi Parisi

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